La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) ha recentemente pubblicato un documento che sollecita una maggiore trasparenza riguardo alle banche che possiedono criptovalute. Questa pubblicazione è stata emessa dal Comitato di Basilea sulla Vigilanza Bancaria (BCBS) e mette in evidenza l’importanza di comprendere e valutare adeguatamente i rischi associati al coinvolgimento delle banche nel settore delle criptovalute.
La pubblicazione di questo documento è stata una risposta diretta alla crescente esposizione delle banche alle criptovalute. Questo fenomeno è stato alimentato dal rapido sviluppo del settore negli ultimi anni, con un aumento significativo del numero di investitori e della capitalizzazione di mercato.
I principali portali di news finanziarie riportano che il Comitato di Basilea propone una discussione pubblica relativamente alla sua proposta ed è aperto ad osservazioni e modifiche fino al 31 gennaio 2024, dopo tale data i risultati di questa consultazione saranno pubblicati sul suo sito web.
Il documento di consultazione mira a definire una “tabella informativa e una serie di modelli standardizzati per le esposizioni alle cripto-attività delle banche” ed è stata proposta come data di attuazione il 1° gennaio 2025.
Secondo la BRI, le criptovalute hanno guadagnato sempre più popolarità e valore negli ultimi anni e molti istituti bancari si sono avventurati nell’esplorazione di questa nuova classe di asset finanziari. Tuttavia, il documento sottolinea che il coinvolgimento delle banche in questo nuovo settore della finanza comporta rischi significativi, tra cui:
- La volatilità dei prezzi.
- La mancanza di regolamentazione adeguata.
- La possibilità di frodi e violazioni della sicurezza.
Le Raccomandazione della BRI
Il documento di Basilea richiede quindi una maggiore trasparenza da parte delle banche riguardo alla loro esposizione al mercato delle criptovalute. In particolare, si suggerisce che gli istituti di credito dovrebbero fornire informazioni dettagliate sui loro investimenti in tali asset, comprese le strategie di gestione del rischio adottate. Questo consentirebbe agli investitori, ai regolatori e ai membri del pubblico di valutare meglio i rischi delle banche e comprendere i potenziali impatti sui loro bilanci.
Nel mese di giugno il comitato aveva esaminato la posizione delle banche rispetto alle valute digitali. A tale data BCBS non aveva approfondito l’argomento relativo all’esposizione delle banche commerciali alle criptovalute, precisando che si stava concentrando sulle blockchain senza autorizzazione e sui criteri di ammissibilità per le stablecoin del “Gruppo 1”.
Con questa proposta la BRI invita tutti gli operatori del settore bancario ad adottare strategie di gestione del rischio solide quando si tratta di coinvolgimento con le criptovalute. Ciò include:
- L’implementazione di meccanismi di monitoraggio e valutazione del rischio.
- Una adeguata formazione del personale.
- Una collaborazione con regolatori e autorità competenti per garantire il rispetto delle normative vigenti.
L’invito a collaborare è esteso anche ai regolatori incaricati di rivedere ed aggiornare le norme esistenti per affrontare in modo più efficace i rischi legati alle crypto. Si sottolinea l’importanza di un’adeguata vigilanza e di un quadro normativo chiaro per garantire la stabilità finanziaria e proteggere gli interessi degli investitori.
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La BRI precisa anche che alcune banche potrebbero non essere coinvolte direttamente nel settore delle criptovalute, ma potrebbero essere esposte ai rischi indiretti attraverso l’interazione con fornitori di servizi finanziari che operano nel settore. Pertanto, si suggerisce agli istituti di credito di valutare attentamente questi rischi e adottare misure adeguate per mitigarli.
La pubblicazione di questo documento da parte della BRI evidenzia l’attenzione crescente verso l’esposizione del sistema del credito alle criptovalute da parte dei regolatori internazionali. In questo modo le banche stesse sono sollecitate ad essere più trasparenti riguardo alle posizioni assunte verso tale settore. Tutto questo al fine di consentire una migliore valutazione dei rischi associati alle valute virtuali e favorire una regolamentazione più efficace nel settore.