UBS ha ufficialmente completato l’acquisizione di Crédit Suisse, dando vita a una delle maggiori istituzioni finanziarie europee. L’operazione, avviata nei giorni in cui il mondo temeva per il fallimento di banche come SVB e, appunto, Crédit Suisse, comporterà cambiamenti per il settore.
La transazione è stata approvata dagli azionisti di ciascuna banca e dalle autorità di regolamentazione all’inizio di quest’anno evitando il rischio di fallimento di Crèdit Suisse e l’effetto domino conseguente per il sistema bancario internazionale.
L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS comporta costi e benefici potenziali per decine di miliardi di dollari per entrambe le società.
UBS ha stimato un avviamento negativo di oltre 340 miliardi di dollari dovuto alla fusione, mentre Credit Suisse beneficerà di una maggiore stabilità e dell’accesso a maggiori risorse di capitale.
La fusione ha creato un colosso bancario con oltre 5 trilioni di dollari di asset totali amministrati.
La fusione riunirà inoltre le attività di wealth management e private banking di UBS con quelle di investment banking e corporate banking del Crédit Suisse creando un’offerta maggiormente diversificata per i clienti.
La sede della nuova banca rimarrà a Zurigo e le sue azioni continueranno ad essere quotate al SIX Swiss Exchange.
La società prevede di concentrarsi sull’espansione della propria presenza globale nei mercati chiave tra cui gli Stati Uniti, l’Asia e l’America Latina e continuerà a sviluppare piattaforme digitali e offerte di servizi.
Si prevede che la fusione di queste due banche genererà significativi risparmi sui costi per gli azionisti, fornendo al contempo ai clienti una gamma ampliata di servizi finanziari.
Impatto sui Dipendenti
Il presidente di UBS, Colm Kelleher, ha affermato che questa acquisizione è interessante per gli azionisti di UBS, ma è chiaro che anche Credit Suisse ne risentirà.
A seguito della fusione sono già state tagliate 6.400 posizioni in entrambe le banche.
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I dipendenti rimanenti sono stati integrati in un’unica organizzazione con nuovi ruoli e responsabilità, ma la riorganizzazione non è ancora completata ed i ridimensionamento dei posti di lavoro è ancora in corso.
Oltre alla riduzione dei posti di lavoro ulteriori cambiamenti hanno portato:
- alla chiusura di diverse filiali
- alla fusione dei sistemi informatici
- alla razionalizzazione delle operazioni di back-office.
Tutto questo per modernizzare la banca, recuperare efficienza e futura redditività. In un contesto nel quale i profitti delle banche europee sono in crescita, questa fusione è una mossa strategica per garantire che sia UBS che Crédit Suisse rimangano competitivi nel mercato globale dei servizi finanziari.
Implicazioni Finanziarie dell’Operazione
Grazie ad una transazione da 20 miliardi di dollari, UBS è ora uno dei più grandi gestori patrimoniali in Europa.
La nuova entità avrà anche una maggiore presenza negli Stati Uniti e nelle regioni dell’Asia-Pacifico.
Oltre a rilevare le attività patrimoniali del Crédit Suisse, UBS ha acquisito anche la Swiss Universal Bank e le attività internazionali.
Questo include:
- la banca
- le divisioni dei mercati globali e dell’investment banking
- le operazioni di retail e corporate banking in Svizzera.
La fusione aiuterà inoltre UBS a ridurre i costi di circa 2 miliardi di franchi svizzeri (oltre 2,3 miliardi di dollari) nei prossimi tre anni.
Implicazioni Normative
La transazione ha dovuto affrontare numerosi ostacoli normativi sia a livello nazionale sia a livello internazionale prima di ricevere l’approvazione definitiva.
L’accordo è stato successivamente approvato dagli azionisti di UBS e Crédit Suisse, oltre che dalla Banca Centrale Europea, dalla Commissione Federale Bancaria Svizzera e dalle autorità di regolamentazione di Singapore, Corea del Sud e Australia.
Prospettive Future
Il gruppo nato dalla fusione intende concentrarsi sul potenziamento delle sue capacità digitali, che comprenderanno il lancio di un servizio integrato di consulenza online e di una piattaforma bancaria digitale.
Inoltre, la società intende sfruttare i suoi attuali punti di forza nella gestione patrimoniale e nell’investment banking per alimentare la crescita.
L’intenzione degli USA di regolamentare le cosiddette “nonbanks“ dovrebbe favorire il business delle banche tradizionali, tra cui anche il nuovo gruppo nato da UBS e Crédit Suisse.
UBS mira anche a espandersi in nuovi mercati e prodotti ed a perseguire potenziali acquisizioni che possano migliorare ulteriormente le sue capacità principali utilizzando il nuovo marchio “UBS Crédit Suisse“.